Fratello di speranza e di accoglienza
febbraio 4, 2020
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Un convegno su fratel Carlo Carretto

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UN CONVEGNO SU FRATEL CARLO CARRETTO

 

Si è svolto sabato e domenica, 4-5 novembre 1989, a Spello – organizzato dal Comune un convegno su p.f. Carlo Carretto, articolato in interventi significativi e testimonianze.
Anche il sindaco Gino Bagliani, aprendo il convegno, ha ricordato il suo primo incontro con Carlo, Le altre testimonianze disseminate nei due giorni, sono state quelle dell’ex sindaco Petrucci che, raccontando il suo incontro e la sua amicizia con Carlo, per i problemi della gente, ha riferito che Carlo diceva “io credo in Dio, tu nell’uomo: ci ritroveremo nello stesso luogo“; quella di Norberto che ha ricordato, commosso, il suo lavorare con Carlo per i libri, per il manifesto per la pace, un frequentarsi che ha cambiato il suo stile: delle sue opere Carlo amava quella sulla copertina di “Ho cercato e trovato” (immagine che, nell’ultimo anno di vita amava dare a chi lo andava a trovare); quella di Mimma Donati che ci ha fatto rivedere con la memoria la trasparenza e la luce del suo sguardo; quella di Leonello Radi che ha ripercorso vivacemente la storia del difficile approdo al convento di S. Girolamo. Per mons. Giovanni Benedetti, Carlo entrava nella Chiesa portando tutto il mondo e nel mondo portandoci la Chiesa. Per mons. Luigi Bettazzi vescovo di Ivrea, Carlo “piccolo fratello” è un invito a liberarci dagli schemi per vivere il “servizio” alla gente con amore e franchezza (“parresia”). Più articolato l’intervento di Ernesto Balducci che, con la carica che gli è tipica, ha ripercorso la storia “del profondo” degli anni vissuti da Carlo, suddividendo in quattro tappe la sua vita, ricordando che il particolare va capito nell’insieme, i tempi vissuti sono quelli che sono, l’importante è camminare e Carlo lo ha fatto. Prima tappa, gli anni dell’onnipotenza, quando c’era lo spirito di conquista a tutti i costi; la seconda, la nuda fede, quando in quella visione assoluta entrò il dubbio e la fede sentì il bisogno di liberarsi da tutti i sostegni, a questo servì il deserto il Carlo e scoprì la contemplazione sulle strade; la terza è la gioiosa contemplazione: ritrovato lo splendore della fede Carlo trova in Spello il”suo” luogo; la quarta, la fede come forza liberatrice, senza più tutele, ma è troppo presto per parlare degli anni ’70 .
Raniero La Valle è andato a cercare tra i tanti, quale era stato l’interrogativo profondo, alla radice, che spiegava la svolta nella vita di Carlo, che è poi quello che la sua vita pone a noi, perché è al cuore della nostra civiltà: quale Dio? Dopo aver sottolineato che non c’era nella vita di Carlo dualismo fra azione e contemplazione, ha messo in evidenza che il Dio del quale la società moderna mette da parte l’esistenza è il Dio della potenza, della guerra dell’esclusione che non permette fratellanza, universalismo. Carlo cercava il Dio di Gesù Cristo e dal deserto portò con se il Dio in cui non c’è più nemico, c’è accoglienza per ogni dolore e alla misericordia di Dio erano ispirate anche le sue scelte più discusse.
In tutti gli interventi sono balzati fuori episodi di cui i relatori sono stati protagonisti, qualche nome tra cui La Pira per gli avvenimenti di questi giorni e anche il tema della morte sempre difficile per chi è morto dentro, ma non per Carlo che era ed è cosi vivo.
Alla fine p.f. Tommaso ha raccolto un po’ tutto, sintetizzando il cammino di Carlo, pellegrino dell’assoluto nella storia in tre momenti: convertire gli altri, convertirsi, lasciarsi convertire, il tutto con un profondo senso della realtà ma senza mai perdere la capacità di sognare, di sognare un mondo di fraternità.
A coronamento del Convegno vi sono stati una mostra fotografica della vita di Carlo, la lettura di suoi testi, la liturgia eucaristica nel suo amato san Girolamo e l’iniziativa ribadita dall’assessore regionale alla cultura Pier Luigi Mingarelli di creare, vista la realtà di oggi, un punto di riferimento perché certi “pazzi” alla Francesco, anche di qua dal Subasio. continuino a parlare alle coscienze.
Giuliana Babini in Jesus Caritas 1990